poesia come sogno fatto all’ombra della ragione


lunedì 17 maggio 2010

Privacy

Sono già 70 mila i no al decreto Alfano, come ha scritto un paio di giorni fa Carmine Saviano sulla Repubblica. La libertà è partecipazione informata, ma purtroppo oggi anche sul web si rischia di essere censurati, con l'equiparazione tra blog e testata giornalistica. Il problema è che ai blog non saranno dati i finanziamenti pubblici di cui godono i giornali.
Sulla rete è estremamente difficile tutelare le informazioni, ci sono molte eccezioni e ambiti particolari, oltre al reale problema di controllare un mezzo di comunicazione così potente e sconfinato. Stefano Rodotà ha considerato la privacy come il concetto chiave del nostro secolo: non si tratta più solo del diritto a essere lasciati soli, ma è il diritto di decidere liberamente della propria vita privata. Ciascuno è il migliore guardiano di se stesso, sempre nel rispetto della libertà altrui, e lo Stato è legittimato a intervenire solo al fine di proteggerci. Possiamo separare i piani della nostra vita, assumere un certo ruolo a livello pubblico differente da quello del privato.
La problematica della privacy diventa difficile da gestire quando è in relazione alla rete: su internet chiunque può mettere online delle informazioni personali o notizie false e diffamatorie. Diventa quindi importante controllare le informazioni, in modo da distinguere cosa è vero e cosa è falso; in secondo luogo bisogna evitare la diffamazione. Serve un equilibrio tra l'identificazione delle persone che navigano nella rete e l'utilizzo del web come strumento moltiplicatore di notizie poco gradite o inopportune.
La legislazione riguardante la privacy cambia di paese in paese anche se la Convenzione europea dei diritti dell'uomo sancisce all'art. 8 che non ci deve essere alcuna ingerenza dell'autorità pubblica in questo diritto. Nella Costituzione Italiana gli art. 14, 15 e 21 trattano della libertà e segretezza della corrispondenza e della libertà di pensiero. Con il Decreto legislativo del 30 giugno 2003 viene abrigata la legge sulla privacy del 1996: la privacy non è più considerata un diritto a non invadere uno spazio privato, bensì un diritto in base al quale chiunque possa esprimere le proprie aspirazioni, ovvero "diritto a essere io" (Giuseppe Fortunato) o "autodeterminazione e sovranità su di sè" (Stefano Rodotà).

Il problema oggi che più preoccupa è la mancanza di una normativa sulla sicurezza sul web. La rete ci offre tutto ma è anche il luogo dove proliferano maggiormente i truffatori. Molto dannoso e pericoloso è lo spyware che si installa illegalmente sul computer e invia dai personali ad aziende che poi rielaborano e vendono queste informazioni private.
In attesa di una legge seria e completa, stiamo quindi molto attenti a non fornire su internet notizie riservate, magari creando password non comuni e cambiandole spesso, installando e aggiornando periodicamente antivirus, attuando insomma le più banali norme di controllo della mail e di trasmissione dei dati.
Per qualsiasi informazione su questioni più specifiche e prettamente giuridiche, consultate il sito http://www.garanteprivacy.it/garante/navig/jsp/index.jsp

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